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Jan 22, 2024

La Germania ha restituito all'Italia 14 manufatti rubati, tra cui un elmo corinzio in bronzo

La Germania ha recentemente restituito all’Italia 14 reperti dopo che erano stati rubati da musei italiani o da scavi illegali.

Gli oggetti includevano un elmo corinzio in bronzo del III o IV secolo a.C. e una ciotola kylix attica del 550-40 a.C., ceramiche e quattro monete d'oro rubate dal Museo Archeologico Nazionale di Parma nel 2009.

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"Le condizioni del casco indicano che è rimasto sepolto nel terreno per molto tempo", si legge in un comunicato stampa della Polizia criminale statale bavarese. "Probabilmente è stato rinvenuto nell'Italia meridionale nel corso di uno scavo pirata."

È stato recuperato e restituito all'Italia anche un cofanetto veneziano del XVI secolo, trafugato dal Museo del Castello Sforzesco di Milano nel 2006. Era stato trafficato illegalmente attraverso il Regno Unito fino al Belgio e poi alla Germania, dove era stato messo in vendita. La bara, prodotta nel laboratorio Embriachi, presentava "una combinazione distintiva di intarsi in legno e sculture di ossa di animali".

Nel dicembre 2019, i Carabinieri della Polizia del patrimonio culturale in Italia hanno identificato una casa d'aste a Monaco che vendeva la ciotola kylix, una coppa per bere utilizzata nell'antica Grecia, nonostante la sua esportazione illegale dal paese. La ciotola è stata indagata e messa in sicurezza dalla polizia criminale statale bavarese ai sensi della legge nazionale sulla protezione dei beni culturali.

Le quattro monete d'oro romano-bizantine, coniate individualmente, furono introdotte come nuova unità monetaria dall'imperatore Costantino il Grande nel 309. Il solidus e l'aureus rimasero in circolazione per più di un millennio fino alla conquista di Costantinopoli. Sono stati recuperati sia da aziende che da privati.

La polizia tedesca aveva recuperato gli oggetti attraverso le indagini iniziate nell'estate del 2019.

Il rimpatrio dei beni è avvenuto nel corso di una cerimonia tenutasi a Roma il 5 giugno tra Guido Limmer, vicepresidente della Polizia criminale statale bavarese, e Vincenzo Molinese, Generale di Brigata. "La restituzione sottolinea ancora una volta l'ottima collaborazione tra le autorità Autorità italiane e bavaresi", ha detto Limmer. "È il risultato di una riflessione più profonda che tutela i beni culturali come patrimonio comune europeo."

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